martedì 8 luglio 2008

La fame

C’era molto freddo quella notte sul pianeta Aliga. Gli Squozz se ne stavano rintanati nei pochi orifizi vuoti presenti sulle montagne Bitum. In queste condizioni era proprio difficile stanarli. Ma come si poteva tornare dalla propria famiglia senza niente da mangiare?!? Come poteva arrendersi ancora una volta?!?
Gli ultimi Squozz erano stati presi proprio sulle montagne Bitum, ed era lì che Ringhio si dirigeva. "In una notte gelida come questa -pensava -chi altri si avventurerebbe su queste montagne!?!" Era ormai una settimana che lui e la sua famiglia non toccavano cibo. Non poteva fallire. Il freddo gli entrava nelle ossa e sulle labbra gli si stavano aprendo dolorose spaccature solcate da sangue. Ma lui, impavido, cominciò la sua caccia senza un lamento, senza un tentennamento.
Arrivò improvvisa una folata di vento, carica del fetido puzzo di quelle montagne. Lui non si scompose più di tanto. Non si fermò, non distolse un attimo lo sguardo dal terreno. Cercava una traccia, una traccia qualsiasi della presenza degli Squozz. L’aria diventava sempre più irrespirabile. Le montagne di Bitum infatti esalavano una puzza mefistofelica a causa delle loro lontane origini. Alla loro base, secoli addietro, si trovava una discarica di rifiuti. Il continuo sedimentarsi di scorie ed immondizia, aveva con il tempo creato una vera e propria catena montuosa. In alcuni punti si toccavano anche i tremila metri. L’aria quindi risentiva di questa conformazione geologica e rendeva le montagne quasi inaccessibili a certe altezze. Anni di smog e scorie radioattive non avevano ancora abituato Ringhio ad una respirazione così problematica.
Finalmente si imbatté in una piccola cavità nella roccia attorno alla quale erano presenti alcune evidenti orme di Squozz. Vi infilò dentro un ferro terminante con una punta ricurva e cominciò ad esplorarne l’interno. Avvertì la presenza di qualcosa di morbido sulla parete interna, ma non percepì alcun gemito, nessun lamento. Gettò all’interno della piccola caverna un pezzo di tela imbevuto di benzina a cui aveva dato fuoco, e si mise ad aspettare.
Niente. Nessun segno di vita. Se lì dentro ci fosse stato uno Squozz, avrebbe dovuto per forza scappare. Possibile che preferisse bruciare vivo piuttosto che lasciarsi catturare?!?
Infilò nuovamente il suo ferro uncinato. La cosa morbida era ancora lì. Fece per tirarlo fuori, ma niente. Cercò di grattare la parete. Niente. Purtroppo la conformazione del cunicolo non gli consentiva di visionare ciò che vi era dentro. Non si dava per vinto. Non si poteva arrendere, non poteva darsi pace… Decise di rischiare. Afferrò un coltello e vi infilò dentro l’intero braccio destro. Lo spinse fino infondo alla ricerca dell’agoniato Squozz. Ma mentre dimenava il braccio si accorse improvvisamente che il cunicolo si stava restringendo. Com’era possibile?!? Fece per estrarre il braccio, ma era ormai troppo tardi. Il cunicolo si strinse come una guaina intorno alla sua propaggine destra che rimase incastrata senza via di scampo. Era avvenuto tutto così velocemente che non riusciva a pensare, a capire cosa stava succedendo. Rimase immobile. Inchiodato. Sudava freddo. Cominciò a dare degli strattoni, a dimenarsi furiosamente. Urlò. Urlava come un animale, ma niente. Niente.
D’un tratto sentì dei piccoli, insignificanti rumori alle sue spalle. Si voltò. Tre Squozz gli si stavano avvicinando velocemente… Cosa accadeva??? Si fermarono intorno a lui esaminandolo ed indicandone alcuni parti. Emettevano suoni minacciosi. Discutevano animatamente. Quei piccoli esserini del cazzo… Cosa diavolo avevano da discutere???
Uno di loro improvvisamente gli addentò la caviglia destra. Il morso degli Squozz non era letale, ma soporifero. Ringhio tentò di liberarsene agitando la gamba come un ossesso, ma ormai già sentiva le forze venirgli meno… Ora capiva… Quel dannato buco… Quel dannato buco non era una tana, ma una stramaledetta trappola Squozz!!!
Anche i piccoli Squozz era tanto tempo che non mangiavano in quel gelido inverno senza fine…

5 commenti:

Gabriele ha detto...

E bravi i piccoli Squozz... del tipo "anche i nanetti qualche volta s'incazzano"... e quando un bel disegno degli Squozz

Danilo ha detto...

Il bello dei racconti è che ognuno immagina i personaggi in modo diverso e personale. Se li disegnassi non sarebbe giusto...

Daniele Mocci ha detto...

E' sempre una guerra tra morti di fame!
E domani mattina si ricomincia...

Gabriele ha detto...

Touchè... hai ragione.

Alessia Buffolo ha detto...

Dani, pensa alla soia. Appena avrai letto questo mio messaggio guardami nelle palle degli occhi e, pensa intensamente alla soia.
Ne scaturirà un racconto bellissimo!